venerdì 18 aprile 2014

Keep Movin'

E' solo un misero foglietto, piuttosto stropicciato e dai bordi consunti. Si vede che è stato letto e ripiegato più volte. Poche righe scritte malamente con un inclinazione che fa deviare le parole verso l'alto.

     Sto finendo i lavori sulla Black Star. Cerca di non farti ammazzare prima del mio ritorno, ti aspetto allo spazioporto. Ci sono due tizi di Baylong che mi stanno cercando, dobbiamo partire entro stanotte. 


La bocca è amara, inutile sciacquarsela  con del Burbon a buon mercato. Sempre stata troppo cerebrale per fare la puttana, glielo ricordava  pure lui prima di finire con la testa triturata in un canale di scolo di Labour Town.
Le ha lasciato solo questo biglietto alla fine, comprato e venduto come il ticket di sola andata per l'Outer Rim.
Ricorda vagamente la chiamata Cortex che ha fatto seguito a quell'avviso volante.


Ho le coordinate, ventidue in punto. Keep Movin'
Luv you. 

 Eppure a vendersi è molto brava, ma cosa vendi quando non possiedi nulla? Informazioni, amicizie, contatti.
Alle ventidue meno due minuti era già lì, strano per una come lei, sempre piuttosto in ritardo, con il cuore dislocato e la coscienza impacchettata in uno strato sottile di cellophane.

Lo vede arrivare, sì, le sembra di vederlo per la prima volta, un uomo attraente con un ciuffo ribelle che ricade anarchico sugli occhi. Perchè no, lo accoglie anche con un sorriso solido e tagliente come una ghigliottina.
Quella sensazione di solidificarsi come il ghiaccio ad ogni passo che compie per raggiungerlo. Si, lo ama davvero. Non lo ha mai amato così tanto. Una verità che la colpisce come un pugno nello stomaco.
Perchè lo ami? E' così bello! La bellezza perdona sempre con la sua eterna indifferenza. 
E lui apre le braccia per accoglierla in un abbraccio definitivo. Sorridente, fiducioso. Solo cinque passi, mancavano solo cinque passi per potersi tuffare finalmente in quell'abbraccio. E invece si ferma, la testa piena di dubbi e il fegato impallato di bloom. 


Che succede? 

Le ultime parole che lui  pronuncia le giungono solo fino alla soglia del cuore, incapaci di oltrepassarlo.
 Ricade indietro, la testa una composizione  artistica di fluidi e di sangue.
E' tutto lì quello che rimane di lui, quel biglietto sudicio dove marchiava a fuoco la propria fiducia per lei.
Venduto, comprato, scambiato.Non importa, ora cammina nei corridoi voltandosi a cercare la propria ombra, a volte non la trova, è sfuggente, l'ultima zavorra eterea che le ricorda quello che ha fatto.

Un biglietto per Baylong.




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